San Severo è situata nella parte settentrionale della Capitanata, alla confluenza di antichi e moderni itinerari con il vicino Gargano e il Subappennino Dauno.
E’ nell’Anno 1151 che per la prima volta l’abitato di San Severo compare in un documento, ed è stato abitato fin da tempi remoti, come dimostrano i reperti esposti nel locale Museo Archeologico. Nel XIII secolo San Severo raggiunge una notevole importanza e il suo vino è già considerato il migliore della zona; inoltre, si producono grani pregiati e ottimo olio d’oliva. Nel ‘500 San Severo, città regia, conia una propria moneta e diviene sede di Diocesi; ma è nel ‘700 che l’abitato acquista una nuova fisionomia, con la costruzione di palazzi, chiese e grandiosi monasteri in stile tardo-barocco che rappresentano, insieme al vino, il maggior polo di interesse per una visita a questa prosperosa città pugliese (Cartoline da San Severo). Nel 1806 i terreni del Tavoliere vengono ripartiti ai locatari, in maggioranza Proprietari abruzzesi di grandi greggi. Finisce la transumanza e l’economia dell’agro di San Severo comincia a trasformarsi da pastorale in agricola. Nel Novecento la città acquista sempre più una fisionomia moderna: tra l’altro, nel ’15 apre il nuovo Ospedale Civile, nel ’23 è inaugurato, alla presenza dell’erede al trono d’Italia Umberto di Savoia, il grandioso edificio scolastico “Principe di Piemonte”, e nel ’37 inizia la sua attività il nuovo Teatro Comunale, tra i più grandi della Penisola, progettato dall’accademico d’Italia Cesare Bazzani e decorato dall’artista Luigi Schingo; la monumentale struttura è oggi intitolata a Giuseppe Verdi. Nella seconda metà del secolo, in un clima culturale ricco di fermenti, vivono a San Severo personalità come lo scrittore Nino Casiglio e il geniale fumettista Andrea Pazienza.